Purtroppo alla spinosa questione dei conflitti di interesse in Sanità non è mai stata data nel nostro Paese una rilevanza coerente con il suo potenziale impatto sul SSN, la cui sostenibilità è legata anche alla rigorosa integrità di tutti gli attori. Infatti, le esigue iniziative istituzionali e quelle promosse da varie forme organizzate della società civile non hanno mai avuto alcun impatto reale e/o si sono esaurite dopo gli iniziali entusiasmi.
A tal proposito, sarebbe interessante conoscere le modalità con cui la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, intende monitorare l’attuazione dell’articolo 30 del nuovo Codice di Deontologia Medica che, in maniera assolutamente ineccepibile, riporta che “Il medico evita qualsiasi condizione di conflitto di interessi nella quale il comportamento professionale risulti subordinato a indebiti vantaggi economici o di altra natura. Il medico dichiara le condizioni di conflitto di interessi riguardanti aspetti economici e di altra natura che possono manifestarsi nella ricerca scientifica, nella formazione e nell’aggiornamento professionale, nella prescrizione diagnostico-terapeutica, nella divulgazione scientifica, nei rapporti individuali e di gruppo con industrie, enti, organizzazioni e istituzioni, o con la Pubblica Amministrazione, attenendosi agli indirizzi applicativi allegati”.
Belle parole, ma al SSN servono soprattutto i fatti perché una sana spending review non può prescindere dall’integrità e trasparenza, oltre che di politica e manager, anche di tutti i professionisti sanitari.
Per leggere questo articolo scritto da Nino Cartabellotta, Presidente Fondazione GIMBE
Codice di Deontologia Medica – 18 Maggio 2014
Art.30 -Conflitto di interessi
Il medico evita qualsiasi condizione di conflitto di interessi nella quale il comportamento professionale risulti subordinato a indebiti vantaggi economici o di altra natura.
II medico dichiara le condizioni di conflitto di interessi riguardanti aspetti economici e di altra natura che possono manifestarsi nella ricerca scientifica, nella formazione e ell’aggiornamento professionale, nella prescrizione diagnostico-terapeutica, nella divulgazione scientifica, nei rapporti individuali e di gruppo con industrie, enti, organizzazioni e stituzioni, o con la Pubblica Amministrazione, attenendosi agli indirizzi applicativi allegati.
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